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Adriatico / Jadran. Rivista di cultura tra le due sponde - Atti del III Congresso Internazionale della Cultura Adriatica (Pescara 22-23 novembre 2006) - n.1-2 - Fondazione Ernesto Giammarco , 2006 - 337 p. ; ill. - recensione a cura di Chiara Magni.


Occupato in gran parte dagli Atti del III Congresso Internazionale della Cultura Adriatica, Adriatico delle diversità - svoltosi nel novembre 2006 a Pescara, il terzo numero della rivista bilingue (italiano-croato) contiene anche varie rubriche e recensioni. Il volume si apre con la sezione “Heri dicebamus”, nel cui ambito viene riproposto, a più di 30 anni di distanza, il saggio di Ernesto Giammarco intitolato “La funzione storica dell’area culturale dell’Abruzzo adriatico”, in cui il linguista individuava nella città di Pescara il polo trainante della regione Abruzzo, in grado di garantire prospettive di integrazione con la sponda orientale, e la visione moderna di una “latinità adriatica”. Le diversità linguistiche, etnografiche e culturali dell’area adriatica sono il tema sviluppato dai relatori del Convegno. Ljerka Simunković (Università di Spalato) introduce al problema del multilinguismo all’interno della Comunità Europea, laddove Ivania Petrin (Università di Spalato) considera le differenze nella cucina, nel vestiario e nella musica tra il litorale e l’entroterra dell’Adriatico orientale; Persida Lazarević Di Giacomo (Università di Chieti-Pescara) si sofferma ad analizzare le diversità storico-culturali delle “province il liriche” a Venezia e Trieste tra il Settecento e l’Ottocento. L’intervento proposto da Gabriele Cavezzi (Istituto di Ricerca delle Fonti per la Storia della Civiltà Marinara Picena) ripercorre i diversi modelli di approccio alla pesca adriatica – con particolare riferimento alla costa picena – che ha rappresentato e rappresenta tuttora un cardine peculiare dell’economia dell’Adriatico. La rappresentazione del “diverso” nell’area adriatica è analizzata anche nel contributo di Nicola D’Antuono (Università di Chieti-Pescara) relativo alle calamità naturali e alla loro ricezione da parte degli intellettuali italiani tra Ottocento e Novecento. Josip Milat (Università di Spalato) pone l’accento sull’importanza della formazione degli insegnanti allo scopo di educare le nuove generazioni nei rapporti etici interculturali. Nell’ambito del turismo, invece, Miroslav Rožman (Spalato) sottolinea l’importanza di uno sviluppo sostenibile nel bacino adriatico, improntato alla promozione di un turismo d’élite (culturale, nello specifico) piuttosto che di massa. In una puntuale e interessante relazione, Giovanna Scianatico (Università di Lecce) individua nel viaggio adriatico di Pietro Casola un nuovo modello odeporico, che bene documenta la trasformazione dei precedenti modelli antropologici e letterari. Restando in ambito letterario, si segnalano gli interventi su Giuseppe Mezzanotte (Antonella Di Nallo, Università di Chieti-Pescara), Gabriele D’Annunzio (Srečko Jurisić, Università di Chieti-Pescara), Giovanni Adorno (Pierangela Izzi, Università di Foggia) e Giovanni Comisso (Antonio R. Daniele, Università di Foggia), che colgono significativamente ciascuno degli autori menzionati in relazione con il Mare Adriatico. Luigi Martellini (Università della Tuscia) propone un’inedita immagine di Pier Paolo Pasolini scrittore di reportage lungo la costa adriatica, mentre Antonela Pivac (Università di Spalato) esamina le problematiche figure femminili pasoliniane accostandole a quelle del poeta raguseo Ivo Vojnović. La stimolante lettura di Luigi Murolo (Vasto) rivela come l’arcaico immaginario greco trovi forma nell’universo presociale abruzzese delineato da D’Annunzio, presupponendo “la nascita delle culture aperte e del molteplice” in area adriatica. Nell’ambito della geolinguistica si inserisce lo studio di Gerardo Massimi (Università di Chieti-Pescara) sui toponimi dell’Adriatico centro-meridionale, che sottolinea come la copertura toponomastica di un territorio rappresenti sovente la prima forma di lettura del paesaggio. Il volume registra, inoltre, gli interventi che hanno animato la tavola rotonda presieduta da Josip Milat, in cui Stefano Trichese e Massimo Luciani hanno dibattuto sulla consonanza d’intenti accademici, culturali e politici riguardanti le vicende e i valori transfrontalieri. Nella sezione “Contributi” si segnala la relazione di Giorgio Praderio (Università di Bologna), che riporta l’esperienza maturata nell’ambito del progetto UNIADRION riguardante i turismi “evoluti” nell’Adriatico e nello Ionio; Snježana Bralić (Università di Spalato), invece, propone un interessante studio di lessicologia, analizzando i fattori che concorrono a determinare le difficoltà di apprendimento delle lingue straniere, nello specifico dell’italiano. La rivista, arricchita da un’appendice di immagini a colori, recensioni e note recensive, si chiude con un “Notiziario adriatico”, curato da Giovanna Scianatico, con la presentazione del progetto VIAGGIADR e del CISVA (Centro Interuniversitario Internazionale di Studi sul Viaggio Adriatico), volti a promuovere la ricerca e la fruizione del comune patrimonio storico-culturale sulle due sponde dell’Adriatico; Gabriele Cavezzi, Presidente dell’Istituto di Ricerca delle Fonti per la Storia della Civiltà Marinara Picena di San Benedetto del Tronto; Stefania De Nardis, che illustra il progetto europeo Interreg “Adriatic Seaways – Le rotte dell’Europa adriatica”, finalizzato alla Cooperazione transfrontaliera nel settore della cultura.



Periodico




Adriatico / Jadran. Rivista di cultura tra le due sponde

Fondazione Ernesto Giammarco

2006

XXI




Atti di Convegno

Italy

Italiano



ADRIATICO / JADRAN : Rivista di cultura tra le due sponde

Adriatico orientale e occidentale

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