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Adriatico e altre rotte : viaggi e reportages / Fulvio Tomizza ; a cura di Marta Moretto - Reggio Emilia : Diabasis , 2007 - recensione a cura di Maria Ginevra Barone.


Il rapporto tra giornalismo e letteratura, nelle sue complesse derivazioni e nelle svariate forme che può assumere, trova talvolta una felice forma di osmosi, un riuscito profilo di complicità tra le due anime dell’autore – la narrativa e la giornalistica – i cui confini arrivano ad attenuarsi e, in alcuni casi, anche a venir meno. Con i Viaggi e reportage di Fulvio Tomizza, raccolti nel volume Adriatico e altre rotte curato da Marta Moretto per le edizioni Diabasis (2007), l’armonia tra narrativa e giornalismo si concreta in maniera genuina ed incantevole. Lo scrittore di origini istriane, costretto a trasferirsi a Trieste quando la penisola passò sotto l’amministrazione jugoslava, conferma anche nel genere del reportage la sua indole di “profugo” tipica dei romanzi con cui, fin dagli esordi, si è conquistato un posto d’eccezione tra i cosiddetti “scrittori di frontiera”. I testi raccolti dalla Moretto sono articoli apparsi in diversi riviste e giornali italiani tra il 1962 e il 1994 e raccontano, oltre agli stessi luoghi in cui lo scrittore amò ambientare i suoi romanzi, anche altri di indiscutibile interesse culturale e antropologico: l’adorata Istria, il Carso, Trieste, la Spagna, Teheran, la Sicilia, Venezia, e numerose altre realtà europee e transoceaniche che seppero smuovere l’acuta sensibilità dell’osservatore Tomizza. Come ha sottolineato Elvio Guagnini nella Presentazione della raccolta, «i viaggi lo fortificavano, lo arricchivano, gli davano suggerimenti e spunti per le sue ricerche. Tomizza era vorace di conoscenza. Ed era felice di condividerla con i compagni di viaggio, e – poi – con i lettori». Ciò che lo incuriosiva di più erano le persone, la gente, come dice Guagnini, che continua ricordando: «come per tutti i viaggiatori, questi viaggi erano la scoperta di tesori che poi si mettono in comune con gli amici (e con i lettori, suoi amici). Tesori, per lui, fatti non di parole vaporose, di idee intraviste attraverso un alone o le interpretazioni altrui, ma composti di fatti e figure, di cose e di problemi, di ambienti e di paesaggi». La cura di Marta Moretto, che ha ordinato gli articoli seguendo un criterio cronologico, ha dunque restituito ai lettori l’attività giornalistica di Tomizza nella sua vena più schietta, intima, inquieta, spesso ironica, affabile, a tratti fervida e passionale. Particolarmente interessante nella sua scrittura è la capacità di trasmettere la sua duplice natura, quella di autore e quella di personaggio “viandante”. In questo modo non solo restituisce fedelmente la fisicità dei luoghi attraversati, l’aspetto dei paesaggi, le loro atmosfere, le condizioni tanto territoriali, quanto sociali, economiche, culturali, ma rende allo stesso modo efficacemente quella particolare epopea con cui impreziosiva anche i romanzi. Protagonista indiscussa, come sempre per Tomizza, la gente. Partendo dall’Istria, attraversando l’Europa ed altri continenti, il personaggio-autore, «attraverso la mediazione del sogno» come fa notare la curatrice, ritorna al luogo di partenza. «Lo schema riprende, – spiega la Moretto – con lievi modifiche nel finale onirico, la “forma circolare” del viaggio eroico nel quale il cavaliere affrontava da solo tutti i pericoli della partenza, del transito e dell’arrivo in luoghi sconosciuti, per veder consolidati e aumentati al ritorno la propria fama e il proprio valore». A scansare ogni autocelebrazione eroica interviene la sagace ironia dell’autore, divertito spettatore, tra l’altro, del “turista-tipo”, di cui vengono fornite grottesche descrizioni al limite della comicità. Uno stile disinvolto, quello di Tomizza, che non importuna mai il lettore con la sua pur meticolosa e curata selezione lessicale. Ogni rischio di pedanteria e capziosità è abilmente fugato dal suo stile brioso e leggero, che tuttavia è costretto a cedere il passo ad un’impronta ansiosa ed irrequieta nei casi in cui si affacciano allo sguardo dell’autore-viaggiatore paesi e personaggi alle prese con guerre, minacce, contrasti, esili forzati ed esodi di massa.

MARIA GINEVRA BARONE


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