Strumenti personali
Tu sei qui: Home Biblioteca digitale Titoli Il viaggio e i viaggiatori in età moderna: gli inglesi in Italia e le avventure dei viaggiatori italiani / a cura di Attilio Brilli ed Elisabetta Federici - Bologna : Pendagron, 2009 - 426 p., [8] carte di tav. : ill. ; 21 cm - recensione a cura di Silvia Margiotta.

Il viaggio e i viaggiatori in età moderna: gli inglesi in Italia e le avventure dei viaggiatori italiani / a cura di Attilio Brilli ed Elisabetta Federici - Bologna : Pendagron, 2009 - 426 p., [8] carte di tav. : ill. ; 21 cm - recensione a cura di Silvia Margiotta.


Il volume raccoglie gli atti del convegno tenutosi a Perugia sul tema del viaggio in Italia in età moderna (10-12 maggio 2007, Palazzo Sorbello, Perugia, Uguccione Ranieri di Sorbello Foundation). Emanuele Kancefff, nel suo intervento, mette in evidenza l’importante contributo nel campo dell’odeporica di Angelo Tursi, «pioniere» di una ricerca sistematizzata, scientifica, da applicare alla letteratura di viaggio, e autore del primo studio organico e catalogato sui viaggiatori anglofoni in Italia. Vittor Ivo Comparato esamina alcuni giornali di viaggio di età moderna, appartenenti a viaggiatori stranieri, per i quali l’aspetto politico italiano appare essere di fondamentale interesse. La pratica del viaggio in Italia bisognava di un’organizzazione precisa e di consigli utili per rendere piacevole l’esperienza, e le guide fornivano un prezioso aiuto in questo senso. Astengo e Fiaschini analizzano, a tal proposito, l’opera “Journal d’un Pèlerin”, come esempio di guida godibile, pubblicata nel 1845, con indicazioni estremamente per i viaggiatori. Tappe privilegiate dell’itinerario italiano sono le maggiori città degli Stati Centrali. Franco Marengo sottolinea il ruolo di Roma, come meta fondamentale del viaggiatore europeo del XVIII e del XIX secolo, perchè scenario di un vero e proprio «tirocinio storico, geografico e diplomatico», ma anche luogo in cui cogliere il divorzio tra l’umanità contemporanea, rozza e arretrata, e l’ambiente che la circonda, testimone di un passato nobile, ormai irrecuperabile. Anche il paesaggio toscano ha suscitato una vivace curiosità soprattutto tra i viaggiatori inglesi. Maurizio Bossi parte dalla trattazione dell’opera “Travels in the years 1787, 1788 and 1789” dell’agronomo Young, in cui si alternano osservazioni agrarie sul territorio toscano a giudizi negativi sulla politica del Gran Ducato, per poi evidenziare la differenza con i viaggiatori inglesi a lui successivi, concentrati sull’incanto lirico del paesaggio. Bossi si occupa, infine, dei viaggiatori toscani che, dalla prima metà del Settecento fino a metà Ottocento, compiono «gite agrarie» nel territorio natio per studiarne un sano sfruttamento. È l’Umbria l’altro Stato che ha destato l’attenzione di inglesi in viaggio. La studiosa Alyson Price si è occupata delle esperienze di quattro viaggiatori britannici del XIX secolo giunti in Umbria attraverso Firenze e Roma. Simonetta Neri descrive, invece, il valore attrattivo del paesaggio delle Cascate Delle Marmore tra il XVI e il XIX secolo, e l’evoluzione delle impressioni che esso ha suscitato nel viaggiatore nel corso del tempo. La capacità suggestiva del paesaggio umbro è testimoniata anche da un taccuino di disegni conservato nel Museo "Horne" di Firenze, di cui Cristina Galassi traccia la storia, appartenente probabilmente ad un artista della prima metà del XVII secolo. Dall’intervento di Fabio Morcelli emerge che il taccuino sia una fonte di sicura importanza ed interesse per la capacità dell’autore di indagare in modo analitico il paesaggio antropico e quello rurale. Ma l’Umbria è ammirata non solo dal punto di vista paesaggistico, ma anche da quello artistico, come ci rivela lo studio di Susanna Falabella, che tratteggia il rapporto tra l’Umbria e le arti nelle valutazioni del viaggiatore inglese, partendo dalla fonte “Martyn” -The Gentlman’s Guide in his Tour through Italy-, atipica per l’esteso spazio riservato al Perugino ed alla città di Perugia, spesso esclusa dagli itinerari di quel periodo. La stessa Perugia diventa nel XIX secolo centro di attrazione per i collezionisti europei e per direttori e travelling agents della National Gallery. Elisabetta Federici presenta la questione nel saggio “Le dimore del Grand Tour: i tesori artistici delle famiglie perugine nei taccuini di viaggio degli officers della National Gallery di Londra”. Claudia Capancioni prende in esame «l’altro lato d’Italia», com’è definita la regione delle Marche, esplorata da viaggiatrici britanniche nel XIX secolo, le quali in epoca vittoriana prediligono l’Italia risorgimentale, perché scenario della lotta per gli ideali di indipendenza e affermazione della libertà artistica e professionale, che esse rivendicano per sé stesse. Forniscono la rappresentazione dell’identità politica italiana, e guardano alle Marche (una località che raramente ha riscosso le simpatie dei viaggiatori britannici) come terra testimone del passaggio dallo Stato Pontificio al Regno d’Italia. Il viaggio in Italia nel corso del XIX secolo assume anche la connotazione di «viaggio letterario» per quei viaggiatori europei che non vogliono omologarsi alla scelta di massa di mete turistiche consuete. Esso consiste nella preferenza di luoghi particolari, noti grazie ad un’opera letteraria o alla presenza dell’autore cui si vuole rendere omaggio. Raffaella Cavalieri riporta un esempio di «viaggio letterario» in Italia, illustrando quello che è stato definito «le voyage dantesque»: l’esplorazione dei luoghi percorsi da Dante durante l’esilio. I numerosi viaggiatori stranieri in Italia hanno lasciato inevitabilmente le loro tracce. Un vero e proprio archivio che conserva la loro memoria, sino al 1926, è costituito dal Gabinetto Vieusseux, fondato nel 1820, descritto da Laura Desideri nel suo studio. I documenti conservati all’interno consentono, infatti, la ricostruzione di una mappa completa dei viaggiatori, soprattutto inglesi, e delle loro letture a Firenze tra Otto e Novecento. Chiara De Vecchis, interrogandosi sulle concrete possibilità di leggere da parte di uno straniero nella penisola nel XIX secolo, tenta nel suo saggio una ricognizione delle istituzioni che hanno perseguito questo scopo. Ma l’Italia non è solo meta per viaggiatori europei; anche viaggiatori italiani si spostano all’interno della penisola. Concetto Nicosia riporta le memorie di un viaggio in Italia Settentrionale del conte perugino Costantino Ranieri, trattandosi di un documento importante per comprendere le forme di turismo praticate agli inizi del ‘700 dalle famiglie nobili italiane. Oggetto di studio sono poi le avventure dei viaggiatori italiani nei Paesi esteri. Maria Lucia De Nicolò indaga sui racconti di viaggio di tre italiani che hanno attraversato il Mediterraneo nel corso del ‘500, spinti da motivazioni differenti: un viaggio di devozione verso la Terra Santa, un viaggio di un medico militare per perfezionare le sue conoscenze, e quello culturale di un ricco mercante. Gli scritti odeporici sull’Africa Orientale di alcuni italiani, durante le prime fasi della conquista coloniale, hanno affascinato i lettori tra Otto e Novecento, e contribuito a configurare l’immaginario nazionale del colonialismo africano. Loredana Polezzi presenta un breve percorso analitico sulle avventure di tre autori di questo periodo che partono verso l’Africa orientale con intenti diversi, mostrando la molteplicità degli sguardi che gli scrittori hanno indirizzato al continente. Pietro di Serego Alighieri delinea la visione critica di un esploratore italiano di fine Ottocento, Pietro Savorgnan di Brazzà, il quale svela con i suoi racconti i falsi miti della conquista coloniale. L’attenzione di Francesca De Caprio è posta, infine, verso tutte quelle masse di giovani italiani che, arruolate negli eserciti napoleonici, sono coinvolte nei grandi movimenti di viaggio in Europa e nella scoperta di nuovi orizzonti.

SILVIA MARGIOTTA


Monografia






2009

XXI


Le sfere


Atti di Convegno


Italiano




Adriatico orientale e occidentale

Recensioni

Sviluppato con Plone, il sistema open source di gestione dei contenuti

Questo sito è conforme ai seguenti standard: