L’esigenza di ricostruire la storia dell’identità culturale del nostro Paese emergeva sempre più con la creazione dello stato unitario e l’utilizzo delle testimonianze dei viaggiatori del passato assumeva importanza rilevante se affiancata alla giusta cautela. Infatti considerare la letteratura di viaggio fonte diretta di informazione sulla realtà della località visitata avrebbe costituito un errore metodologico: il viaggiatore, in particolar modo quello straniero, vedeva inevitabilmente ciò che i condizionamenti suoi e della sua epoca gli permettevano di vedere. Prerogativa dello scrittore odeporico era riferire su tutto ciò che aveva visto: organizzazione dello stato, sistema di polizia, stato della scienza e delle arti, commercio, agricoltura. Nel caso del viaggiatore tedesco Oscar Mothes ( Lipsia, 1828-Dresda, 1903), architetto e storico dell’arte, l’interesse era focalizzato sull’arte. Nell’opera Die Baukunst des Mittelalters in Italien, frutto dei suoi viaggi di studio in Italia negli anni 1851-1852, le notizie sono prevalentemente di carattere storico e artistico. L’autore, riportandosi ad impressioni dirette dei luoghi e dei monumenti visitati, ne dava una descrizione personale attraverso i disegni e le silografie eseguite di proprio pugno presenti nel volume: ben 211 silografie e 6 tavole di stampe a colori. Altra personale prerogativa era riferire leggende e tradizioni. Una riflessione merita il lungo tempo intercorso tra il viaggio in Italia e la stampa del Die Baukunst des Mittelalters in Italien, che risale agli anni 1883-1884. (La nota è a cura della Dott. Filomena Attolico della Biblioteca Nazionale di Bari)

• Mothes, Oscar

• Sagarriga Visconti Volpi, Biblioteca Nazionale di Bari