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convegno internazionale: IL SOGNO ITALIANO. ALBANIA-PUGLIA: VENT’ANNI DOPO (1991-2011)

IL SOGNO ITALIANO. ALBANIA-PUGLIA: VENT’ANNI DOPO (1991-2011)

S’intitola “Il sogno italiano. Albania - Puglia: vent’anni dopo (1991 - 2011)” il convegno di studi promosso da Università del Salento e Comune di Otranto e in programma dal 19 al 21 maggio 2011 nelle sale del Castello Aragonese di Otranto.
Si tratta di un convegno dedicato ai due decenni trascorsi dalla caduta del regime comunista in Albania, alle ripercussioni che il fenomeno ha avuto nel territorio salentino, alle ansie di mutamento, alle speranze di cambiamento e ai risultati raggiunti in questi anni dal vicino paese balcanico.

Il senso del convegno
Dal ’91 a oggi molto è cambiato nelle relazioni tra la società albanese e quella pugliese: si sono intensificati i contatti e le relazioni economiche, politiche e culturali, e, in ambito accademico, moltissime sono state le possibilità di collaborazione e di confronto che hanno coinvolto docenti e studiosi dell’ateneo salentino attivi in tutti i settori scientifici.
Ciò è avvenuto anche grazie all’approvazione di progetti di cooperazione finanziati da fondi comunitari (INTERREG Italia-Albania, Interreg Adriatic Cross Border), che hanno contribuito positivamente a una trasformazione della realtà socio-economica, educativa e culturale albanese. Le realtà universitarie pugliesi, Università del Salento e di Bari in primis, hanno svolto un ruolo importante nel processo di ricostruzione dell’Albania nel campo della cooperazione a livello scientifico e nel settore educativo e sociale. Sulla rete di rapporti, sulle ragioni culturali e storiche che legano con memorie tenaci le due popolazioni, ma insieme su come tutto ciò possa venire proiettato sull’ orizzonte del futuro nella costruzione comune di una cultura della pace e del reciproco aiuto nel bacino dell’Adriatico vorremo svolgere una riflessione approfondita.
L’identità di un’area transfrontaliera, come è la nostra, si fonda infatti su elementi condivisi non solo di clima e di paesaggio ma anche di tradizioni storiche e artistiche che si sono intrecciate nel tempo, venute a contatto per le più varie ragioni –dalla semplice curiosità di protendersi per conoscenza verso l’altra sponda del mare, al bisogno e alla necessità che, un ventennio fa, mosse tanti albanesi verso l’Italia - e allo stesso tempo si fonda sulla molteplicità, ossia sulla ricchezza di articolazioni di temi antropologici e folclorici, di forme religiose e politiche, architettoniche e letterarie, di civiltà diverse. È del resto su tale dialettica di identità e differenze che, considerando un’area più ampia e articolata, è fondato il senso di appartenenza di entrambi i nostri popoli a un’unica matrice europea.

 Il programma
Le tre giornate di studi, coordinate dal professor Carmelo Pasimeni, prorettore dell’Università del Salento, si apriranno giovedì 19 maggio alle ore 15.30 con un “abbraccio ideale” tra le due comunità di Otranto e Valona, affacciate sulle opposte sponde del mare Adriatico, attraverso l’incontro tra il sindaco Luciano Cariddi  e il suo omologo albanese Shpëtim Gjika. Lo storico Stefano Trinchese (Università di Chieti), presidente del “Centro per la storia dell’Adriatico”, proporrà una riflessione su “Il sistema adriatico, cerniera tra Balcani e Mediterraneo”; mentre il giurista Michele Carducci (Università del Salento) affronterà il tema “L’Identità costituzionale albanese”.
In serata si esibirà il coro polifonico dell’Università del Salento, con un programma legato ai festeggiamenti per i 150 anni dall’Unità d’Italia (piazza Basilica, ore 21).

Nella sessione “Cultura e Società” (venerdì 21 maggio, dalle ore 9) saranno affrontate le tematiche: “Il viaggio adriatico: dalla cooperazione alla ricerca di una identità condivisa” (Giovanna Scianatico, Università di Bari e CISVA); “Il ruolo dei mass-media in Albania e l’influenza esercitata dalle reti televisive italiane nell’immaginario collettivo degli albanesi agli inizi degli anni ’90” (Ylli Polovina, Ministero degli Esteri d’Albania); “Il mercato librario in Albania dopo gli anni’90” (Gjovalin Çuni, Università di Scutari e Direttore della biblioteca “Marin Barleti”); “Sviluppi dell’albanologia in Italia alla luce delle cooperazioni internazionali interuniversitarie” (Francesco Altimari, Università della Calabria); “La riforma del sistema scolastico in Albania: dalla transizione a una nuova era” (Monica Genesin, Università del Salento); “Il vagabondaggio artistico di Vincenzo Ciardo in Albania” (Eleonora Carriero, CISVA); “Sul viaggio di Baldacci” (Rita Nicolì e Donato Martucci, Università del Salento).

La sessione pomeridiana (dalle ore 15.30), dedicata a “Emigrazione, economia, integrazione”, proporrà un’analisi del fenomeno migratorio avvenuto tra Puglia e Albania (“Senza accoglienza, impossibile integrazione: La ventennale esperienza dell'associazione AGIMI Otranto”, don Giuseppe Colavero); dell’integrazione della comunità albanese nel territorio salentino (“I migranti albanesi tra stereotipi e pregiudizi: da rifugiati a criminali a cittadini”, Luigi Perrone, Università del Salento); degli effetti economici che essa svolge in Albania (“Le migrazioni albanesi: dalle rimesse per i consumi agli investimenti”, Kosta Barjaba, Tirana); degli odierni  rapporti economici tra Puglia e Albania (“I rapporti economici tra Puglia e Albania”, Selami Xhepa, consigliere economico del Governo albanese); senza dimenticare il ruolo che può svolgere il turismo nel processo di sviluppo del sistema economico albanese (“Il turismo, lo sviluppo e il futuro”, Jorida Labaj, assessore al Turismo del Comune di Valona).

A conclusione della giornata, il giornalista Raffaele Gorgoni proporrà la visione del documentario “Dal Vlorë alla tempesta perfetta”, che racconta due decenni di migrazioni nel Mediterraneo sud orientale: dallo sbarco del Vlora nel porto di Bari nel 1991 alle prime migrazioni albanesi verso l’Italia, dai grandi flussi provenienti dall’Africa generati oggi dalle rivoluzioni che scuotono il Maghreb e il Mashrek, dal canale d’Otranto al Canale di Sicilia, vent’anni di transiti dal Sud Est del mondo verso l’Occidente.

Nell’ultima sessione, su “Il patrimonio della cultura tradizionale” (sabato 21 maggio, dalle ore 9), interverranno Nicola Scaldaferri (Università Statale di Milano) con un contributo su “Albania 1999-2010. Una ricerca sul campo tra musica e fotografia”; e Mikaela Minga (Università Statale di Milano), che proporrà l’originale intervento “Wind of change: l’era del cambiamento nella musica e nella letteratura albanese degli anni ‘90”.

Tematiche di carattere più strettamente antropologico saranno invece affrontate da Paolo De Simonis (Firenze) su “Interessante e misterioso paese sul quale si dicono tante meraviglie ed esagerazioni. Luoghi e costruzioni comuni nelle memorie di viaggiatori, sacerdoti, militari”; Eugenio Imbriani (Università del Salento) su “Cantieri aperti: patrimonio e giochi identitari”; Pietro Fumarola (Università del Salento) su “La costruzione delle nuove identità albanesi”.  

Il 19 maggio alle ore 15, inoltre, nelle sale del Castello Aragonese, verrà presentata “IntegrAzione. Fotografie sullo sbarco degli albanesi”, a cura dell’Associazione studenti albanesi (Asal – studenti).

Promotori

  • Dipartimento di Studi Storici dal Medioevo all’Età Contemporanea
  • Dipartimento di Lingue e Letterature Straniere
  • Dipartimento di Scienze dei Sistemi Sociali e della Comunicazione
  • Dipartimento di Filosofia e Scienze Sociali
  • Centro Interuniversitario Internazionale di Studi sul Viaggio Adriatico (C.I.S.V.A.)
  • FARM

 http://sognoitaliano.unisalento.it/


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