Da lunedì 6 dicembre, presso la Chiesa di San Francesco della Scarpa, si potrà visitare la mostra dal titolo “Echi caravaggeschi in Puglia”. L’evento, che è a cura dal museo provinciale Castromediano in collaborazione con la Soprindentenza per i Beni Storici-Artistici ed Etnoantropologici della Puglia, prevede l'esposizione di ben sessanta opere provenienti da musei, collezioni private e chiese della regione, oltre a due tele provenienti dal territorio lucano  (la “Natura morta” della collezione D’Errico e la splendida “Madonna delle Grazie” di Aliano del Sellitto). Per l'allestimento della mostra sono stati selezionati quegli autori che indiscutibilmente subirono l'influenza del Merisi e ne diffusero lo stile. Tra i più noti seguaci del grande autore, oltre i già citati, figurano i nomi di Vitale, Battistello e Finoglio che operarono sia in chiese locali che per committenti privati, fino agli anni trenta del XVII secolo. Altre sei opere, di Orazio Gentileschi, Giovanni Baglione e di Bernardino Mei, provengono dalla Galleria Nazionale della Puglia.
Obiettivo della mostra è documentare la sensibilità degli artisti pugliesi alle novità della pittura  caravaggesca che dal Regno di Napoli si diffusero fino all'estremo sud d'Italia sin dai primi anni del Seicento, come anche testimonia la prima opera commissionata al Merisi appena giunto a Napoli. Il dipinto, identificato con la Madonna del Rosario del Kunsthistorisches Museum di Vienna, era stato voluto da un  feudatario di Polignano a Mare, Nicola Radulovich, per una chiesa della città. 
Tra le varie opere presenti si segnala l'inedita "Decollazione del Battista" di Andrea Vaccaro, riportata di recente all'originario splendore dal Laboratorio di Restauro della Soprintendenza della Puglia.
La mostra si chiuderà a Lecce il 27 febbraio 2011 ma sarà ancora visibitabile per tutto il mese successivo a Bitonto, dove verrà riorganizzata negli spazi della Galleria Nazionale “Girolamo e Rosario Devanna”. 
Al catalogo, edito da Giuseppe Barile, hanno partecipato affermati storici dell’arte degli atenei pugliesi, ma anche giovani studiosi e ricercatori con saggi volti a riscoprire e precisare la diffusione del caravaggismo in Puglia, dalla Terra d'Otranto (con il Materano che anticamente ne faceva parte), alla Terra di Bari e alla Capitanata, e tesi ad illustrare le modalità di ricezione delle istanze caravaggesche nell'estrema periferia del Regno di Napoli. Lo studio delle opere ha consentito anche di formulare nuove attribuzioni o di precisare attribuzioni già espresse in altre sedi.
L'evento fa parte della sezione 'Arte' in "Salento d'inverno" della Provincia di Lecce e completa la rassegna organizzata per ricordare il grande, innovatore e ribelle genio  della pittura, dopo quattrocento anni dalla sua morte.