Tu sei qui:Home
→
Biblioteca digitale
→
Titoli
→
Nel Nord della Puglia. Studi, documenti e impressioni di viaggio / Francesco Giuliani – Foggia : Edizioni del Rosone, 2011 – 321 p. – recensione a cura di Valentina D’Alba.
Nel Nord della Puglia. Studi, documenti e impressioni di viaggio / Francesco Giuliani – Foggia : Edizioni del Rosone, 2011 – 321 p. – recensione a cura di Valentina D’Alba.
Con
il volume Nel Nord della Puglia Francesco Giuliani
si dedica ad un considerevole studio di opere sulle terre meridionali e
ad una
continua scoperta dei luoghi più reconditi. Un viaggio
letterario, dunque,
alquanto suggestivo che si articola in tre parti. Prima
di analizzare l’intera opera, si ritiene
opportuno riportare una spiegazione dell’autore in merito al titolo,
data
affinché il riferimento ad un punto cardinale non suscitasse
qualche equivoco:
«È solo una semplice e neutra designazione
geografica» egli dice, ma si deduce
poi, immergendosi nella lettura, che essa individua, rispetto alla
vasta
regione, l’area privilegiata dall’autore; una terra che ha dato i
natali a
molti intellettuali che, pur lavorando altrove, non hanno poi mai
dimenticato
le proprie radici.
Nella prima parte, “Da Napoli al Gargano”,
Giuliani si sofferma principalmente sul testo Lo sperone
d’Italia di Francesco Dell’Erba, giornalista e scrittore
di origini viestane, che ha vissuto per molti anni a Napoli. Egli,
osservando
la zona del Gargano, non solo contempla le bellezze naturali ed
artistiche del
Promontorio, ma si concentra anche sulle difficoltà di
spostamento che
avvengono lungo la via provinciale che collega Apricena a Vieste. Il
viaggio di
Dell’Erba, che comincia da Manfredonia, si dipana verso molte
località
garganiche tra cui, per citarne solo alcune, Monte Sant’Angelo, San
Giovanni
Rotondo, Vieste e Peschici. Al testo di Dell’Erba si affianca quello di
Michele
Vocino, avente un analogo titolo. Vocino è originario di
Peschici ma romano di
adozione. L’autore, prendendo in esame il Gargano, riflette
sull’isolamento di
questo territorio, considerandolo «un malato che ha bisogno di
urgenti cure»,
senza però far dimenticare al lettore le bellezze naturali che
questa terra possiede.
Lo studio di Giuliani risulta dettagliato in
quanto, oltre alle opere che mette in rilievo all’interno di ogni
capitolo, ne
introduce altre particolarmente interessanti che descrivono i territori
meridionali (Visioni italiche di G.
Ferrari, 1904; Terre sperdute di A.
Beltramelli, 2006; Capitanata di C.
Villani, 1906).
Il titolo della seconda parte, “Testimoni e
protagonisti”, chiarisce la volontà dell’autore di presentarci
coloro che hanno
ripercorso gli stessi itinerari dei pellegrini, in particolare lungo la
Via Sacra Langobardorum, dal Santuario
di Santa Maria di Stignano a quello di San Matteo, tratto che, infine,
giunge
alla grotta dell’Arcangelo. Un
contributo importante è dato dall’opera Nei
paesi dell’Arcangelo di Michele Vocino, nella quale lo studioso si
sofferma
sui monumenti del Gargano (la badia di Tremiti; Sannicandro; Marine
diomedee),
sulla storia dei luoghi, sulle sue tradizioni religiose, con l’intento
di far
conoscere a tutti una terra ancora troppo poco esplorata.
Giuliani presenta, sempre nella seconda
sezione, tre racconti di Alfredo Petrucci con lo scopo di porre fine al
loro
essere “estravaganti”, qui da intendere “mai raccolti in un volume”. In
questo
capitolo, Giuliani ricorda, in maniera dettagliata, la ricca
bibliografia che
conserviamo di Petrucci. Il primo racconto, intitolato Dove
finisce il mare, è ambientato in un paese costiero del
Gargano
ed è caratterizzato da un abile intreccio narrativo di fantasia
e realtà. Segue
Il dono della madre in cui domina,
appunto, la figura materna scomparsa prematuramente. Il terzo brano, Una medaglia al valore, propone le
riflessioni dell’autore sul tempo trascorso.
Nell’ultima parte, intitolata “Scaffale
Pugliese”, Giuliani ci offre sei interessanti saggi: il primo è
quello
sull’opera di Mons. Gargiulo: Da
Sansevero a Roma e viceversa, in cui egli raccontail
viaggio compiuto a Roma nel 1897, dopo essere stato invitato da
Papa Leone XIII, in occasione della canonizzazione dei Santi Antonio M.
Zaccaria e Pietro Fourier; il secondo è il saggio su Il
subappennino dauno di Pasquale Soccio, nel quale viene ritratta
una terra svantaggiata per la sua posizione ma non per questo scevra di
fascino
e di meraviglie; il terzo saggio è dedicato a Michele Coco,
appassionato di
traduzione e di poesia.
Proseguendo, Giuliani ricorda anche Sergio
D’Amaro, autore di una trilogia della memoria, Beatles,
Fotografiee altre istantanee, 20th Century Vox, dove ai ricordi personali
aggiunge
quelli sulla storia della sua generazione.
Giuliani segnala anche i quattro racconti di
Mariateresa Di Lascia: due editi, Compleanno
e Veglia, e due inediti, La casa nuova
ed Emilio (Un amore divino).
Il volume si conclude con il saggio su Enrico
Fraccacreta il quale aveva dedicato cinque liriche (Addizioni,
Moltiplicazioni,
Divisioni, Sottrazioni e Proporzioni)
ad
Andrea ed Enrico Pazienza: un figlio ed un padre appassionati di arte.
Fraccacreta riflette sulla vita e sull’arte dei Pazienza ricordando i
momenti
vissuti insieme. Andrea sotto la guida del padre, insegnante di
educazione
artistica, inizia sin da giovanissimo la sua carriera di disegnatore,
firmando
anche manifesti cinematografici, copertine di dischi, scenografie per
il
teatro. Questo brillante successo si interrompe, però, nel 1988,
quando Andrea,
tossicodipendente, muore a 32 anni. La sua fama ha continuato,
comunque, a
diffondersi anche all’estero. Il padre Enrico, sanseverese, oltre ad
essere un
insegnante di scuole medie, era anche un abile acquerellista e
Fraccacreta
insiste sull’importanza del ruolo di Enrico nella formazione e
nell’inclinazione artistica del figlio Andrea.
Le descrizioni dettagliate che ci presenta
Giuliani dimostrano la sua accurata e curiosa lettura delle opere di
scrittori
che hanno contribuito a mantenere in vita le meraviglie del
Mezzogiorno, oltre
che il suo amore per le bellezze e la storia del Gargano.Da un tale studio, misto alla passione per il
luogo, scaturiscono descrizioni suggestive sui paesaggi boschivi,
marini e
sulle tradizioni meridionali. Attraverso il richiamo di opere del 900
relative
al Nord della Puglia, l’autore permette al lettore di addentrarsi nei
meandri
più nascosti di territori affascinanti e, talvolta, sconosciuti.