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Ambiente rurale (Tricase)

La fascia di territorio che divide il centro abitato di Tricase dalle due marine, sembrerebbe uno dei tanti luoghi sparsi nel Salento, ma degli elementi di distinzione rendono unico questo posto.
Seguendo il percorso che anticamente portava i Tricasini verso le marine, s’incontra, a poche centinaia di metri dall’abitato, la chiesetta di Santa Maria di Loreto strutturata su un primo impianto quattrocentesco. Superata la chiesa del Loreto si apre un trivio che porta, in direzione nord, ai resti dell’antica Abbazia di Santa Maria del Mito, edificata dai monaci basiliani intorno all’XI secolo; in direzione del mare verso l’affascinante mole ottagonale della chiesa di Santa Maria di Costantinopoli o Chiesa Nuova, ribattezzata negli anni con il nome di Chiesa dei Diavoli per la sua leggenda che la vuole costruita dai diavoli di Belzebù in una sola notte; in direzione sud, verso uno dei monumenti simbolo di Tricase, la secolare Quercia Vallonea, imponente esemplare databile al XIII secolo, con un tronco che misura 4,25 metri di circonferenza e con una chioma di circa 700 metri quadrati.

 


 

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