Secondo i documenti storici, il principe Lazar costruì la città di Stalac sulle fondamenta di un antico insediamento. Nel complesso ci fu, inoltre, una chiesa di cui oggi rimane soltanto la campana, costruita a Milano nel 1384. Situato su una collina nei pressi del fiume Morava, il castello, detto anche la Torre di Todor di Stalac (Kula Todora od Stalaca), nella poesia popolare risulta anche come il Castello del condottiero Prijezda. La città fu costruita sul punto dove si uniscono i due rami del fiume, formando così un fiume maggiore, Velika Morava. Secondo i viaggiatori del XV secolo, la città di Stalac enumerava un centinaio di barche in quell’epoca, il che testimonia la presenza di una flotta florida e attiva commercialmente. Per la sua posizione dominante della vallata ebbe la funzione difensiva della Krusevac medievale, quindici chilometri più distante. Nel 1413, fu devastata dall’esercito ottomano. La leggenda narra che il comandante del castello lottò contro i Turchi “con il coraggio degli antichi eroi” e alla fine si gettò nel fiume con sua moglie Jelica, per non cadere nelle mani turche. Oggi rappresenta uno dei maggiori complessi fortificati medievali della Serbia, in rovina. Nelle strette vicinanze della Fortezza si trova una modesta chiesa medievale, con degli affreschi del XV sec. Ai piedi della città in rovina sorge una delle tante “fonti sacre” d’acqua, vicino alla quale fu costruita nel 1999 una cappella dedicata alla Santa Trinità.
|