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Porto Badisco (Otranto)

Porto Badisco è un agglomerato di case che, in origine, costituiva un villaggio di pescatori. Oggi le stesse case sono state trasformate in piccoli ristoranti che offrono pesce freschissimo e ricci di mare.
E’ tra le località più caratteristiche della costa otrantina per la sua morfologia. La leggenda racconta che qui sbarcò Enea, complice un passo dell’Eneide: “ci spingiamo innanzi sul mare, tenendoci accosti alle vicine scogliere Ceraunie, da dove è la via per l’Italia più breve il viaggio sulle onde…e già fugate le stelle, rosseggiava l’aurora, quando da lungi scorgiamo oscuri colli e il basso lido d’Italia…le invocate brezze rinforzano e già più vicino si intravede un porto e appare un tempio di Minerva sulla rocca. I compagni ammainano le vele e volgono a riva le prore. Il porto è incurvato ad arco dalla corrente dell’Euro; i suoi moli rocciosi protesi nel mare schiumano di spruzzi salati e lo nascondono; alti cogli, infatti li cingono con le braccia come un doppio muro e ai nostri occhi il tempio si allontana dalla riva….”
Dal punto di vista archeologico Porto Badisco ha acquistato importanza e visibilità grazie al ritrovamento, all’interno di una grotta, la grotta dei Cervi, di immagini e reperti risalenti al periodo post paleolitico (circa 6000-4000 a.C). La grotta dei Cervi è formata da un inseme di corridoi raggiungibili attraverso due ingressi, che si diramano in varie direzioni. Quasi tutte le pareti presentano dipinti di diverse forme e dimensioni, in un colore brunastro, mentre pitture di colore rossastro si concentrano in un unico spazio. I soggetti sono: animali, uomini, figure astratte di scene di caccia.


 

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