Sesto Campano
La storia
L’origine di Sesto Campano risale ai sanniti che utilizzarono la parte Alta come rocca a guardia della strada che portava in Campania. Il suo nome deriva da Sesto Aurelio, prefetto di Venafro ai tempi di Augusto e Tiberio, mentre, nonostante si tratti di un paese del Molise, l’appellativo Campano (aggiunto solo nel 1863 per distinguere il comune da altri cinque omonimi) è legato all’antica storia comune con questa terra. Per l’appunto, nel 595 il longobardo Arechi, duca di Benevento, prese in possesso Sesto Campano, che divenne capoluogo di una delle 34 contee del ducato. Dal XIV secolo la Contea fu assegnata ai fratelli Andrea e Nicola Rampini, ai quali successe la famiglia della Ratta, di origine spagnola, passando nelle mani del Re Ferrante I d’Aragona che in seguito lo concesse a Diomede Carafa. Nel 1582 il feudo fu venduto a Filippo Spinola appartenente ad una tra le più potenti famiglie della Repubblica di Genova. Grazie a suo figlio Ambrogio, il castello e tutto il territorio di Sesto acquisirono notevole importanza. Ambrogio infatti si impegnò per la realizzazione di numerose abitazioni da destinare ai pastori, ai campieri (guardie campestri) e ai braccianti del suo feudo. |
La città Nel centro storico del piccolo borgo troviamo il castello di Sesto Campano che dalla parte alta domina l’intera piana di Venafro. |
Fino a tutto il diciottesimo secolo a Sesto Capoluogo esistevano cinque chiese: Chiesa Arcipretale di S. Eustachio (Patrono della città); Cappella del Rosario; Cappella di San Giovanni (Cappella del Palazzo Ducale); Cappella della Beata Vergine degli Angeli; Cappella del Santissimo Sacramento. L’unica rimasta è quella di S. Eustachio.
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Eventi, tradizione e cultura L’ultima domenica di giugno viene festeggiato il patrono del paese S. Eustachio con manifestazioni sacre e popolari. Ogni cinque anni si svolge l’”opera di S. Eustachio” una rappresentazione che ripercorre la storia del Santo Patrono rifacendosi a notizie del periodo medievale.
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