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La Madonna dei Miracoli

 La Madonna dei Miracoli

Il santuario della Madonna dei Miracoli di Casalbordino venne edififcato in seguito all'apparizione della Beata Vergine Maria a un fedele di Pollutri, Alessandro Muzio, l'11 giugno 1576. 
La documentazione dell'avvenimento è conservata nel libro unico dei battezzati, morti, matrimoni nell'archivio parrocchiale di Pollutri e confermata con altre notizie dal 1601 in poi.  Ne riportò memoria Don Giuseppe Muzio, figlio del veggente e arciprete della parrocchia di Pollutri dall'anno 1582.
Il 10 giugno del 1576, Solennità di Pentecoste, una tempesta procurò danni irreparabili all'agricoltura su tutto il territorio di Casalbordino. Il giorno dopo, Alessandro Muzio si recò sul suo terreno  coltivato a grano per constatarne la rovina. Giunto al luogo su cui si erge ora il santuario, udì suonare  la campana che annunziava l'elevazione della S. Messa a Casalbordino e, interrompendo la recita del rosario, si inginocchiò in adorazione con animo penitente. Gli apparve la Vergine che, avvolta in una luce vivissima, gli consegnò un messaggio da riportare al parroco sul dovere della santificazione dei giorni festivi e lo rassicurò sulle condizioni del suo campo. Il Muzio, tornato in paese, narrò l'accaduto dapprima all'arciprete Don mariano Diddonno, poi fu informato il superiore ecclesiastico di Casalbordino, Don Giovanni Tommaso Mancino, vicario di Santa Maria Arabona e di Santo Stefano in Rivo Maris. Il vicario si recò nel campo di grano e lo trovò illeso dalla tempesta; effettuata una severa indagine sulla vita e condotta del vecchio Alessandro, diede conferma del prodigio. Riconosciuta l'autenticità dell'apparizione, fu subito eretta una piccola cappella a ricordo dell'avvenimento. Numerosi accorsero i pellegrini e tanti furono i miracoli da far acclamare la Madonna di Casalbordino con l'aureo appellativo di Madre e Madonna dei Miracoli. La documentazione probante il particolare valore spirituale del santuario è da ricercarsi negli innumerevoli «ex voto» di grazie ottenute, e se molti «ex voto» sono andati nel tempo smarriti o in rovina, ve n'è comunque ancora una raccolta considerevole gelosamente conservata.
L'Effige posta sull'altare maggiore è l'immagine autentica dipinta subito dopo l'apparizione. Successivamente la primitiva cappella subì ampliamenti fino a quando nel 1824 si iniziò l'erezione della Chiesa a croce greca progettata dall'architetto Torresi. Il tempio venne decorato nel 1843 da Nicola Arcangelis.
Non avendo il santuario fin dall'epoca dell'apparizione della Vergine una stabile assistenza spirituale, si provvide ad affidarlo nel 1925 ai monaci benedettini, iniziando la costruzione del monastero attiguo. Quando le dimensioni della Chiesa non furono più sufficienti a soddisfare le esigenze di culto per l'incremento dei devoti, si provvide a costruire l'attuale santuario, consacrato l'11 agosto 1962. Nell'ottobre 1994 vennero ultimati i lavori di sistemazione della cripta dove si accede al luogo dell'apparizione.
Nel 1954, per opera del Prof. Terrenzio Barbone, chiamato a provvedere alla conservazione della Sacra Effige, si riscoprì la vera ed autentica primitiva immagine della Vergine dei Miracoli, come tuttora si può ammirare posta in alto al centro del presbiterio. Lo scultore Donato Calderoni la riprodusse in un bassorilievo di bronzo argentato e dorato, racchiuso in una artistica cornice di legno di noce, che oggi troviamo in un edicola posto sul muro di cinta del monastero, a destra. L’iconografia corrente mostra la Madonna dei Miracoli assisa sopra una quercia, circonfusa di luce, nell’atto di ammonire il vecchio devoto, inginocchiato ai piedi dell’albero. Tutta la scena è immersa in un paesaggio agrario, tanto che anche la rappresentazione costituisce un elemento identificante del culto espresso soprattutto dai ceti rurali. L’11 giugno il santuario è meta di pellegrinaggi, anche se oggi non si praticano con l’antica intensità le forme della devozione popolare che colpirono l’immaginazione di Gabriele d’Annunzio che le definì "barbariche" nelle pagine del Trionfo della morte, e Francesco Paolo Michetti, che le ritrasse nel grande quadro degli Storpi.

Madonna dei Miracoli Casalbordino


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